domenica 8 luglio 2007

PRODOTTI TIPICI LOCALI

Nell'agroalimentare, per definire un prodotto si usano, a volte impropriamente, gli aggettivi "tipico", "tradizionale" e "locale". Ambiti nettamente distinti, nei quali regna purtroppo una grande confusione. Quali sono le caratteristiche che un prodotto deve avere per poter essere definito "tradizionale" ?

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E "tradizionale" sta anche per "tipico" o i due termini indicano ambiti culturali e materiali diversi ?. Un olio extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta "Riviera Ligure", per esempio, è un prodotto "tipico" in quanto la sua produzione segue un disciplinare che garantisce la tipicità ligure del prodotto, con carattere di unicità o comunque di rarità.

Il formaggio Pecorino umbro, è un prodotto "tradizionale", non esiste infatti un disciplinare che detta le regole per questa produzione e solo il tempo ha fatto sì che si commercializzasse un formaggio così chiamato. Il prodotto "locale" è segnato dallo spazio ristretto all'interno del quale trova origine: l' asparago viola di Albenga o il fagiolo di Badalucco, per esempio, sono prodotti "locali" che assumerebbero il ruolo di prodotto "tipico", nel momento i cui dovessero ottenere una certificazione e seguire di conseguenza un disciplinare per la loro produzione.

Nonostante questa confusione, di una cosa siamo certi, l'Italia é certamente il Paese che nel campo enogastronomico possiede il maggior numero di prodotti tipici, tradizionali o anche solamente locali. Questi prodotti rappresentano la storia, la tradizione, la cultura e le diversità del nostro popolo e della nostra terra, rappresentano i diversi modi di essere italiani in Italia e nel mondo.

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